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Di ritorno dal Tuscany Trail – giorno 2

Sveglia presto, colazione e, in compagnia dei miei nuovi amici pinerolesi partiamo spediti verso Firenze, in cui arriviamo sul presto…. e devo ammettere che questa città è sempre emozionante..ancor di più se la si attraversa in bici…ci facciamo piazza del Duomo, piazza della Signoria, Pontevecchio e piazzale Michelangelo…il ricordo di questi luoghi vale da solo la partecipazione al Tuscany!

IMG_7323 tuscany trail

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Lasciata Firenze si riparte alla volta di San Gimignano in cui giungiamo verso le 14 e ci fermiamo per pranzare. Ripartiti lascio i miei compagni di viaggio, Andrea entra in crisi e fatica a continuare, e puntualmente inizia il diluvio! Diluvio che non mi lascerà più per il resto della giornata.

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Piove forte, affronto percorsi selvaggi, sperduti chissà dove…per via della nebbia e dell’acqua non si vede nulla…nemmeno le splendide colline toscane. Arrivo a Volterra immersa nella nebbia e la lascio subito nel tentativo di raggiungere Siena prima del buio. Mi aspettano ancora tantissimi strappi, alcuni dei quali tremendi e da fare con bicicletta a spinta.

Non si vede anima viva per tutto il pomeriggio, piove sempre e si ripropone la situazione poco piacevole del giorno prima…pioggia e freddo vanno bene per un pò…dopo 6 ore continue di acqua e freddo cedo….vedo delle luci in lontananza e vado in cerca di una doccia calda ed un riparo. Incontro 3 ragazzi impegnati come me nel Tuscany Trail che si stavano dirigendo verso un Hotel e mi aggrego a loro. Doccia calda e cena al ristorante ci volevano. Siamo comunque nel gruppo dei primi 10 quindi siamo messi bene.

Domattina sveglia presto…si va a dormire.

La giornata termina con circa 13 ore in bici, pause comprese, e circa 170 km per oltre 3000 m di dislivello…normalmente queste cifre si superano con molte meno ore in bici…ma qui è diverso 😉

– continua –

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Di ritorno dal Tuscany Trail – ricordi del giorno 1

Ora che sono passati un pò di giorni dal mio ritorno dal Tuscany Trail posso dirlo…soffro di una sorta di sindrome di Stoccolma! 😉

La Sindrome di Stoccolma si riferisce ad uno stato psicologico particolare che si manifesta in seguito ad un episodio estremamente violento o traumatico in cui il soggetto prova un sentimento positivo, fino all’amore, nei confronti del proprio aguzzino….insomma si crea una sorta di alleanza e solidarietà tra la vittima e il carnefice.

Naturalmente sono ironico, ma non tanto lontano dalla realtà…perchè questo Trail è stato estremamente duro, soprattutto se affrontato di punta come ho fatto io – avevo poco tempo ed un impegno inderogabile di cui parlerò in seguito – e nonostante sul momento imprecassi contro il maltempo e le salite impossibili che mi obbligavano a scendere di sella (chi lo avrebbe mai detto….io che me la prendo con le salite), ora ripensandoci mi prende un senso di nostalgia e partirei subito per tornare a rifarle…nonostante sul momento mi ripetessi”mai più”.

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Ma torniamo a questo Tuscany Trail…partenza giovedì 1° maggio alle ore 08:30, abbastanza puntuali 80 matti come me si danno appuntamento nella bella piazza degli aranci di Massa per partire e già si capisce quante varietà di ciclisti ci sono…si vede che ci saranno alcuni che lo finiranno in 2 giorni ed altri in 10, chi con la bici da ciclocross con le ruote in carbonio e chi con la MTB biammortizzata…addirittura una Salsa Beargrese, che per chi non la conoscesse è una FAT BIKE, ed una Jeff JOnes del mio amico e compagno di squadra Giovanni prestatagli dal Bikecafe.

Anche la mia bella Vassago Fisticuff mi è stata gentilmente prestata dai ragazzi del Bikecafe…mille grazie :-)

Gente con chili e chili di borse attaccate ovunque nella bicicletta ed altri, come l’altro mio compagno di squadra, il super Mauro Canale, che è partito solamente con uno zainetto ed il bancomat! Per la cronaca vi svelo subito il finale…è arrivato lui per primo in fondo al Trail 😉

Quando lo convinsi a pratecipare, circa una settimana prima della partenza, mi ricordo ancora le sue parole…”si ma io non mi porto niente…il K-way e basta”…come? dissi io…e se ti fermi a dormire? “allora porto il bancomat!”

Che tipo Mauro…fuori dal comune…ed è proprio stato fuori dal comune per riuscire a fare ciò che ha fatto.

 Via…partiti…e subito ci facciamo 20 km di salita, ma su asfalto decisamente scorrevole fino alle cave di marmo dove un muro composto di blocchi di marmo alto un paio di metri ci fa capire subito che è iniziato il vero Tuscany. Per fortuna a questo punto siamo rimasti avanti a tutti io, Mauro ed altri 2 per cui riesco a farmi dare una mano a passare il muro, ma se fossi stato solo non sarei sicuramente riuscito a passare con la mia bici che carica arriva a sfiorare i 20 kg!

Questa foto presa dal sito del Tuscany Trail vi farà capire meglio le dimensioni di questo muro di blocchi di marmo 😉

Dopo il muro Mauro se ne va, il compagno di viaggio con la bici da ciclocross e ruote in carbonio si attarda e l’altro mio compagno in assetto superleggero addirittura trancia di netto il pedale in titanio! L’imprecazione è rimbombata nella cava! Riuscirà per fortuna a farsi portare un altro pedale e ci ritroveremo alla sera in pizzeria.

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Da quel momento rimango da solo e la cosa non mi dispiace…in preparazione al giro delle Repubbliche Marinare volevo proprio pedalare un pò da solo.

Purtroppo nella seconda galleria di giornata scopro, con mio estremo disappunto e relativa imprecazione, che la mia luce principale, una cineseria comprata anni fa e durata forse fin troppo a lungo, decide di abbandonarmi definitivamente. Azz…le mie possibilità di pedalare in notturna si riducono.

Comincia la seconda e ripida salita, dapprima su asfalto ma di li a breve questo si trasforma in sterrato e verso gli ultimi interminabili chilometri si sale, si sale finchè le strade diventano sempre più strette fino a diventare una strettissima mulattiera alpina in cui è impossibile pedalare e dove bisogna tirare la bici – perchè è impossibile spingerla – fino a fare gli ultimi metri per valicare il passo.

tt2Arrivato al rifugio che segnava la fine di questa seconda e faticosa salita chiedo informazioni se fosse passato qualcuno prima di me e mi rispondono che l’unico era un altro con la mia stessa divisa…si ma circa un’ora prima!

Mi faccio la comoda discesa asfaltata e giunto in piano decido di fermarmi a mangiare qualcosa in un bar…mentre mangio vedo passare 2 Tuscany Trailer…il ciclocrossista ed un altro che non riconosco.

Riparto, e da li a poco inizierà un’interminabile salita di oltre 50 km…o forse più…mi sembrava sempre di salire e mai mai di scendere.

Si arriva sugli appennini ed il terreno ricomincia ad essere “difficile” obbligandomi di nuovo a spingere la bici per lunghi tratti…inizia anche a piovere ed il morale, complice la stanchezza, comincia a scendere. Ogni volta che la strada inizia a scendere dandomi l’illusione della discesa finale la strada si impennava nuovamente dopo poche centinaia di metri.

La strada si trasforma in uno stretto e affascinante single track che, affrontato con una mtb front scarica e con mente lucida mi sarebbe piaciuto molto di più che affrontato invece in queste condizioni…carico, con una bici con forcella in acciaio e mentalmente poco lucido…freddo, pioggia e stanchezza non mi davano l’equilibrio necessario per guidare bene in quel sentierino…quindi..di nuovo a piedi..anche in discesa…Uffa!

La vera discesa finale, premio per questa lunghissima salita, si rivela ricoperta di pietre “smosse” e bagnate che mi fanno vedere le stelle ai polsi ed alle spalle! Finalmente la discesa finisce ed arriviamo nella piana verso le 20:30. Parlo al plurale perchè lungo l’ultima salita ho incontrato un altro Trailer con cui mi sono intrattenuto per le ultime ore del pomeriggio.

Prendiamo d’assalto una pizzeria al taglio, ci fermiamo lì davanti a parlare e a riposarci un pò aspettando che smetta di piovere, e nel frattempo vediamo giungere altri partecipanti al TT (che sta per Tuscany Trail).

L’intenzione era quella di continuare a pedalare per tutta la notte e cercare di lasciarmi dietro i temporali ma solo Mauro è riuscito nell’intento…io l’ho preso in pieno.

Infreddolito, bagnato e un pò deluso mi cerco un hotel per farmi una doccia calda e riposarmi…lo trovo e decido di pernottarvi per ripartire il giorno dopo.

Nel frattempo giungono in pizzeria anche altri 2 miei amici della Val Pellice, Danilo e Andrea, che decidono di farmi compagnia in albergo…quindi tutti a dormire perchè il mattino dopo si parte presto…e non dovrebbe piovere…almeno fino al pomeriggio.

Giornata dura…maltempo, percorso molto più difficile del previsto e poco poco scorrevole.

Alla fine il GPS segnerà 155 km e oltre 4000 m. di dislivello.

Si riparte domattina….

– continua –

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Revelate Design Tangle

Continuano i preparativi di viaggio per il Tuscany Trail e per il Giro delle Repubbliche marinare.

Mi è appena arrivata la frame bag Tangle, una borsa da telaio studiata principalmente per telai da strada perchè si attacca al tubo orizzontale lasciando lo spazio per le 2 borracce standard.

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La  TAngle è un’ottima soluzione per poter mettere tutto ciò che si vuole avere a portata di mano, in quanto basta aprire la cerniera per prendere gli oggetti contenuti. Ha una capienza di circa 4 litri, che è davvero tanto per una frame bag di questo tipo.

Io l’ho testata mettendoci dentro:

  • un paio di pantaloncini,
  • uno smanicato,
  • un antipioggia,
  • una maglia tecnica,
  • le batterie della luce da manubrio,
  • una batteria supplementare da 20000 mhp
  • una pompa;
  • il kit di riparazione camera;
  • una camera d’aria da 29 + chiavette e multitool.

C’è stato tranquillamente tutto, inoltre è molto curata nei particolari…dispone di 2 cerniere, una per la tasca principale ed un’altra con capienza minima per mettere documenti o fogli di carta.

Si fissa molto bene al telaio grazie agli innumerevoli punti di ancoraggio…3 superiori a strap, 2 posteriori e altrettanti anteriori.

Non è larga per cui non dà fastidio nella pedalata…insommma…non si sente.

Abbinata al Viscacha si arriva quasi ad una capienza massima di circa 20 lintri.

Direi perfetta!

vassago1

 

 

 

TUSCANY TRAIL

Deciso…sarò al Tuscany Trail

E’ deciso… sarò al TT, il Tuscany Trail, un bellissimo trail che attraverserà la Toscana da nord a sud, da Massa all’argentario, per una lunghezza totale di 600 km per 8000m di dislivello.

Non lo avevo preso in considerazione perchè mi sentivo già appagato di “pazzie” con il giro delle Repubbliche Marinare “, però questo fantastico percorso di tra le colline – e vere e proprie montagne – della Toscana può sssere un bel terreno di prova per testare le gambe e la testa.

TOSCANA TRAIL

Il percorso Sarà, ONU mix di sterrato, strade bianche e asfalto per cui ci vuole la bici “Giusta” … e la bici Giusta E this:

VASSAGO FISTICUFF

vassago fisticuff

vassago fisticuff

Telaio Vassago fisticuff in acciaio

Forcella rigida in acciaio

Ruote Ztr Flow

Guarnitura SRAM XX

Cambio SRAM X5

Manubrio Salsa Woodchipper

Sella …. l’immancabile BROOKS Rondine

Ora la proverò in un giro lungo e vi farò Sapere.

revelate design viscacha

Preparativi di carico…ho scelto la Revelate Design Viscacha

Alla fine ho scelto … Revelate Design Viscacha

Revelate viscacha Progettazione

Ok ci siamo quasi … Mancano circa 2 mesi al Giro delle Repubbliche Marinare e qui mi DICONO Che Devo iniziare ad organizzarmi … per fortuna ci sono gli ALTRI Che mi ricordano le scadenze 😉

Così ho Iniziato ad equipaggiarmi seriamente … della bici vi dirò in un altro post – si perchè non userò la solita bici ultra performante in carbonio … ma ve lo diroò DOPO – qui vi parlo della sacca Posteriore sottosella dell’Americana Revelate Design Viscacha che ho scelto come “bagagliera” per il mio Viaggio.

Ha una capacita variabile tra i 9 e i 14 litri, SI perchè grazie alla SUA costruzione si può regolare nella SUA grandezza.

Inoltre non ha bisogno di alcun supporto, in quanto si attacca al reggisella ed alla sella, con un grande risparmio di peso rispetto ai soliti portapacchi.

Ebbene … ho Provato a riempirla e qui Sotto potete trovare l’elenco di Tutto ciò che sono riuscito a farci stare dentro … sembra IMPOSSIBILE!

viscacha

QUESTO è ciò che sono riuscito a farci stare dentro:

. Prima e DOPO … dimostrare di Carico
Incredibile Viscacha:
1 tuta Completa (maglia + pantaloni;
3 maglie da bici Tecniche;
1 maglia da bici maniche lunghe,
2 intimi maniche corte;
1 intimo maniche lunghe,
1 coppia di gambali,
1 coppia di manicotti,
1 asciugamano formato telo da mare 
1 Paio di pantaloncini da bici,
3 paia di calze da bici
1 giacca antipioggia,
3 Buf,
1 Paio di pantaloncini Casuale.
Peso tot. 2,5 kg!
Giusto per Provare Quanto SI possa caricare.

Revelate viscacha Progettazione

Inoltre domenica l’ho provata lungo un percorso di circa 180 km con 1500 m di dislivello, quindi con fuorisella in salita, e non ha avvertito il benchè minimo problema di ingombro nè durante la pedalata.

viscacha 5

Bene … una prima parte di porta pacchi l’ho montata … ora devo ancora sistemare una borsa ANTERIORE E FORSE la borsa Telaio.

Vi aggiornerò … STAY TUNED

tanta neve8

Al CRO nella neve!

Come far diventare “indimenticabile” una classica uscita in MTB.

Ieri mattina, in barba a tutte le ormai catastrofiche previsioni meteo (smettiamola di guardare i siti nazionali di previsioni meteo), sono partito in MTB per farmi il classico giro PRAMARTINO – CRO’ e “pestare” un pò di neve…e direi che sono stato abbondantemente accontentato.

Parto in direzione Villar Perosa per salire al colle di Pramartino su asfalto, ed evitare così un bel pò di fango e trovare subito la neve…verso metà strada, in frazione Odriva, il tempo cambia bruscamente, scende la nebbia ed inizia una bella, quanto improvvisa, nevicata che imbianca completamente tutto…strada e paesaggio.

tanta neve

Davanti a me solo le tracce del pandino del postino, ma a Pramartino le uniche impronte saranno solo le mie!

Da qui inizia lo sterrato che, con continui saliscendi, arriva al colle del Crò dopo circa una decina di km.

Dopo poche centinaia di metri si capisce che sarà dura! Prima di me è passato solamente un fuoristrada ed il resto della strada è completamente innevato dalla neve appena caduta.

Man mano che mi incammino nel bosco la neve sulla strada aumenta sempre più, saranno circa 10/15 cm, nessun problema se avessi la FAT BIKE, ma oggi è rimasta al BIKECAFE e sono uscito con la mia NINER che mostra tutti i limiti delle gomme normali su questa superficie. Scende anche la nebbia e la vista è ormai limitata da lei e dal fiato che, spinto in alto dal BUFF che mi copre il viso, appanna gli occhiali.

Mi fermo a metà strada per fare qualche foto e penso seriamente se non sia il caso di tornare indietro..ma no…continuo!

pramartino

Continuo a salire, e con me anche la neve…ad un certo punto sono costretto a percorrere un breve tratto a piedi…impossibile salire in MTB…e via… una breve corsetta per scaldare anche un pò i piedi. Per fortuna ero in posti a me ben noti, perchè per un momento mi è anche balzato in testa la classica preoccupazione del “e se rimango bloccato qui?“. Sapevo benissimo che ormai avevo superato il punto di non ritorno, quel punto in cui è più breve andare avanti che tornare indietro, che il Crò non era lontano, però ho potuto constatare come il vero limite delle classiche MTB sulla neve sia la discesa…non la salita. Ad ogni “increspatura” del terreno perdevo il controllo dell’anteriore con conseguente “gesto dell’aquila” per poter stare in piedi…via…si andava quasi più veloce in salita che in discesa.

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Finalmente arrivo al GPM di giornata…il Crò. Da li decido di tornare verso Pinerolo dalla strada asfaltata, molto ripida, che passa per il Talucco. Una passeggiata…non fosse per la nebbia in cui entro e che abbatte rapidamente la temperatura congelandomi dopo pochi minuti mani e piedi. Cerco di tornare il più velocemente a casa e di li a 20 minuti sono in casa.

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Questo racconto per dire come un classicissimo giro che tutti qui nella zona fanno e che io faccio tantissime volte l’anno si possa trasformare in un “epic ride” grazie a condizionamenti esterni che ne fanno una piccola impresa personale.

Quando è normale…è normale. Ed il normale non è degno di nota, ma basta una piccola “variazione sul tema” che rende il normale…straordinario 😉

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SSWC & RETROTEC

SSWC

Ovvero la Woodstock delle 2 ruote

Gli SSWC – single speed world championchip – sono i campionati del mondo singlespeed, ma non dovete immaginare la “serietà” di un classico campionato, bensì un raduno di coloratissimi e “fuori di testa” personaggi accomunati dalla passione e l’amore per il rapporto singolo, ossia le mtb singlespeed.

Quest’anno si sono tenuti qui da noi, in Italia, e per la precisione a Cogne, per cui era assolutamente un appuntamento imperdibile…bisognava per forza esserci.

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Così è stato…ed è stato uno spettacolo! Gli stranieri, soprattutto, hanno sfoggiato costumi incredibili, come incredibile è stata la sorpresa in partenza…dopo 500m fatti di corsa ci siamo trovati di fronte una barricata di ruote…le avevano staccate dalle nostre bici…e via…ognuno a cercare la propria ruota per rimontare la bici e partire.

A ogni ristoro poi, si era obbligati a fare “rifornimento” con una lattina di birra!

Non parliamo poi delle bici…alcune erano dei veri e propri gioielli…bici normali per un occhio inesperto, ma per gli addetti ai lavori veri capolavori artigianali come Jones, Blck Sheep, Retrotec, Indipendent Fabrication e altre.

La mia preferita e stata questa…una bellissima RETROTEC

retrotec

Io personalmente ho guidato una grandiosa Salsa El Mariachi in acciaio, forcella rigida e pneumatici 29×3.0. Fantastica e con una grande guidabilità.

SSWC_SALSA

 

E’ stata una bellissima esperienza, che mi ha fatto riflettere molto…soprattutto sulla “serietà” e sullo “spirito competitivo” amatoriale…era un bel pò che non affrontavo una competizione con questo spirito, forse non l’ho mai fatto, ma devo dire che mi è proprio piaciuto…si si 😉

Alla prossima.

revelate design

PREPARATIVI DI VIAGGIO 2…BIKEPACKING by REVELATE DESIGN

BIKEPACKING by REVELATE DESIGN

L’opzione 2 per organizzare il bagaglio sulla mia bici da corsa, in vista del giro delle Repubbliche Marinare, è relativa alle borse dell’americana REVELATE DESIGN.

revelate design

Si tratta di borse che vengono applicate direttamente al telaio, senza necessità di accessori vari quali portapacchi ecc…,  sono sacche morbide che vengono inserite all’interno del triangolo principale del telaio, le frame bag, e al reggisella posteriore, la Viscacha.

REVELATE DESIGN VISCACHA

revelate design viscacha

Questa è la borsa per i grandi viaggi, testata sulle strade dei più duri e difficili trail come il Great Divide Tour e l’Iditarod, resistente all’acqua, al fango ed alla neve. Si aggancia al reggisella, anche in carbonio, ed alla sella.

Ha una capacità di carico che varia dai 6 ai 14 litri ed un peso di soli 400 gr.

REVELATE DESIGN FRAMEBAG

 revelate design framebag

Questa invece è la borsa da inserire all’interno del triangolo principale del telaio, attaccata al tubo orizzontale e costruita in modo da lasciare lo spazio per le 2 borracce.

Ha una capacità di circa 4 litri ed un peso di soli 250 gr.

I vantaggi di queste borse sono sicuramente la leggerezza e la praticità di poterle attaccare alla bici senza nient’altro che gli occhielli delle borse stesse.

A differenza delle borse Topeack invece bisogna dire che hanno meno capacità di “carico” ed un costo, purtroppo, superiore.

Potrei mantenere queste 2 borse e mettere al manubrio la borsa TOPEACK così da avere circa 25 litri di volume.

Mi piace però l’idea che il bauletto TOPEACK si possa sganciare e portare in giro come un tracolla…una sorta di valigetta.

Mah….adesso ci penso su bene 😉

 

topeack mtx

PREPARATIVI DI VIAGGIO 1…LO SPAZIO by TOPEACK

OK, è già il 2014…tra pochi mesi mi cimenterò in questo viaggio in giro per l’Italia per andare a toccare le antiche Repubbliche Marinare.

Non voglio essere super previdente ed organizzato, in fondo voglio farlo in modo “randagio”, però devo iniziare a pensare a dove mettere quelle poche cose che mi porterò dietro, quindi è il momento di iniziare a pensare al “bagaglio”.

La mia idea è avere una borsa al manubrio, una posteriore sottosella e una frame-bag.

Ho valutato un pò di prodotti ed ho in mente un paio di “stili” di bikepacking…TOPEACK STYLE e REVELATE DESIGN STYLE.

Ora elenco quelli della Topeack, un’azienda che mi piace molto…prodotti di qualità e prezzi non esagerati.

Per la borsa anteriore penso ad una Topeack Handlebar DryBag, Black 7.5 L Capacity/560 g impermeabile e con busta trasparente superiore dove mettere la road-map

topeack Handlebar DryBag

Per il posteriore ho diverse opzioni:

– Topeack DynaPack ™ DX

con circa 10 L di volume e con una semplice installazione

peso di 720 gr. e massima capacità di carico 4,5 kg

topeack dynapack

 

– TOPEACK  MTX TrunkBag DXP

22 L di volume con le borse laterali a scomparsa è sicuramente un “valigione” in cui però si può far stare un sacco di bagaglio.

Ha un peso di 1160 gr a cui si deve aggiungere il peso del supporto, erchè questa poggia su di un supporto, il MTX BeamRack (E-Type) che ha un peso di 680 gr e un limite di 9 kg.

Insomma, qui ho 1 kg abbondante in più ed una spesa maggiore rispetto al Dynapack, però ho tutta un’altra capienza, inoltre questa è una borsa vera e propria che posso staccare dalla bici e portarmela in giro.

topeack mtx topeack mtx topeack mtx

 

Con queste due bag riuscirei ad avere circa una trentina di litri di volume, che dovrebbero essere sufficienti per portare tutto lo stretto necessario.

Per ora mi fermo qui anche se so che ci saranno altri accessori quali una borsetta da mettere sopra il tubo orizzontale ed una sacchetta sottosella.

 

shit appens

2013…SHIT HAPPENS

E’ ormai arrivato il 2014 e come sempre succede capita di ripensare all’anno passato.

Il 2013 è stato sicuramente un anno “intenso”…ricco di cambiamenti e di emozioni.

Purtroppo si tende, o almeno così tendo a fare io, a ricordare di più i fatti negativi piuttosto che quelli positivi…e nel 2013 ce ne sono stati molti. Molte delusioni, sia professionali che personali…molte persone che si sono rivelate diverse da ciò che credevo. Purtroppo ho il vizio di “sopravvalutare” chi ho davanti e questo rischia spesso di portare a delle delusioni.

Passato però il periodo delle sconforto non si può non apprezzare il fatto di aver ingoiato una medicina dal gusto amaro…ma pur sempre una medicina. Una medicina che ti apre gli occhi sulla realtà delle cose…che bisogna comunque vedere prima o poi…per cui…meglio prima che dopo 😉

Solamente tra qualche anno potrò guardarmi indietro e collegare i puntini per vedere che cosa ne è venuto fuori…al momento non posso fare altro che lasciarmi dietro questo “pesante” 2013 e vivermi serenamente questo 2014 con tutto ciò che vorrà riservarmi, però con la consapevolezza di cercare di non commettere più gli errori compiuti nel passato.

Riguardandomi Forrest Gump credo che, a mente serena, il 2013 potrebbe essere riassunto dalla frase che lo stesso Forrest suggerì al grafico dopo che quest’ultimo lo avvisò di aver appena pestato una merda

Grafico: Hey, hai appena pestato una grossa merda di cane!!!

Forrest: succede…

Grafico: cosa? …la merda?

Forrest: …a volte.

Questo per dire che non può andare sempre tutto bene, ma non per questo bisogna fermarsi…lo si archivia e si va avanti 😉

Così è stato il 2013…shit happens

society google-glass

GOOGLE GLASS

GOOGLE GLASS!

Ci sto dietro già da un pò ed ormai il progetto è maturo.

Sembra che in primavera verranno commercializzati i fantascientificisuperfighissimi GOOGLE GLASS, gli occhiali di Google con la “realtà aumentata”.

Si tratta di un device eccezionale…dotato di GPS, videocamera HD, fotocamera e tutto ciò che potete trovare su uno smartphone diventerà molto probabilmente il “desiderio” di moltissimi utenti.

In bici si potranno vedere tutti i parametri fondamentali quali velocità, distanza, percorso e pulsazioni; si potrà ricevere e-mail, sms, rispondere al telefono, fare video e foto semplicemente con comandi vocali e senza staccare le mani dal manubrio!

Insomma…fantascienza!

Si potrà anche ricevere in tempo reale la traduzione di ciò che si vede…sembra impossibile.

Qui sotto un video un pò datato ma che ne spiega il funzionamento…e sotto altri più recenti.

Visto che dovrò cambiare gli occhiali da bici, comprare una action camera…perchè non prendere direttamente i Google glass?!?!