Borghetto di Vara (SP) – Manciano (GR)
Mi alzo alle 4:30, guardo fuori dalla finestra e vedo gli altri randonneur che hanno dormito in Hotel pronti per partire…mi sembra non piova.
Preparo le borse, le metto sulla bici ed alle 5 sono in strada, pronto per partire ma….ma mi ero sbagliato…PIOVE! Eccome se PIOVE!
Proprio in quel momento l’intensità della pioggia si fa “decisamente seria” per cui tiro fuori tutto l’abbigliamento da pioggia…mi metto il copricasco e la fantastica giacca GORE in GORE-TEX, i pantaloni antipioggia e i copriscarpe in neoprene. Infine i guanti in lattice completano il mio “scafandro” per pedalare tranquillo sotto la pioggia.
Parto verso le 5:15 sotto l’acqua, la strada è in discesa e non fa caldo…è ancora buio. Mi incammino, per fortuna l’intensità della pioggia è intermittente e non così forte. Verso le 6 mi fermo a fare colazione con 2 cappuccini…già perchè non vi ho detto che dalla sera prima ho una fortissima acidità di stomaco che riesco a tenere a bada solamente con il latte.
Riparto ma dalle parti di Sarzana il cielo si fa nerissimo, inizia a piovere dapprima forte e poi….FORTISSIMO! Una cosìddetta Bomba d’acqua come si è soliti chiamare oggi questi violenti acquazzoni.
Non mi fermo perchè mi dico che un’intensità del genere non può durare a lungo…infatti dura una decina di minuti…ma quanto sono stati intensi! Non vedevo praticamente nulla…però l’abbigliamento mi ha confermato tutta la fiducia che già mi aveva dato al Tuscany Trail. Non una goccia d’acqua è passata sotto i gusci esterni.
In breve sono sul lungomare di Sarzana lascio la Ligurisa ed entro in Toscana, ora il vento ha preso il posto della pioggia. Un gran vento laterale che mi fa pedalare nella classica posizione inclinata come se fossi appoggiato ad un muro…appunto un muro di vento che soffia dal mare.
Questo vento sarà il fil rouge di tutta la giornata…fino a Grosseto mi ha fatto compagnia. Purtroppo nei primi 150 km è stato laterale o contrario.
Mi faccio tutto il lungomare, passo da Massa e mi vengono in mente i ricordi di un mese fa quando partii per il tuscany, continuo a stare a fianco del mare, i paesi passano veloci, Forte dei Marmi, Lido di Camaiore fino a Viareggio, purtroppo la giornata non è splendida e non mi fa godere più di tanto del bel paesaggio che mi circonda…
Da qui mi allontano dal mare in direzione del primo controllo di giornata…Pisa. Ci arrivo verso le 10 e subito vengo attratto dal chiosco degli hot-dog…impossibile resister e ne prendo subito uno. La mia acidità di stomaco è ancora lì, ma va un pò meglio. Mangio ai piedi della bellissima Torre pendente, faccio un pò di foto, chiamo casa e riparto.
Il vento continua ad essere violentemente laterale, anche se per brevi tratti passa dietro…ed allora diventa, come lo chiamo io…”la Mano de Dios”…una delle sensazioni più belle che si possano avere in bicicletta. Si va forte e non si fatica 😉
Passo da Cecina, Bibbona ed il vento inizia a cambiare direzione…sempre più spesso è dietro a spingermi. Arrivo al bellissimo Castagneto Carducci, purtroppo le belle case hanno come sfondo un cielo nerissimo. Mi faccio gli oltre 10 km di salita che portano a Castagneto ed a Sassetta dove in via precauzionale mi metto già il giubbotto in gore-tex convinto di prendere un bel lavandone di li a poco. Invece?? Nulla! Scoprirò dopo di aver lasciato alle spalle un bel pò di grandine!
La discesa che porta a Suvereto, 2°controllo di giornata, è qualcosa di incredibile! Rallento per poterlo gustare più a lungo…scendo “morbido” in questa lingua d’asfalto dalle curve sinuose circondato dagli uliveti, ed in breve arrivo a Suvereto. Solito timbro, un cappuccino, una chiacchiera con altri amici rando che giungono di li a poco e riparto.
Questo è il 3° segmento della mia giornata, in genere me la dividevo idealmente in 3 parti. Tre segmenti, tre controlli…fino al primo tranquillo, nel secondo pranzo e verso il controllo inizio a spingere un pò e dopo il 2° controllo spingo bene fino a fine giornata. Questo schema ha sempre funzionato e mi ha fatto arrivare a fine giornata più in spinta che al mattino.
Anche il vento è dalla mia parte ed inizia a stare sempre di più alle mie spalle. In un momento di “estasi”, preso dalla velocità, dalla facilità di pedalata e dal fantastico paesaggio che mi circondava, ho tolto gli occhi dal navigatore e mi sono saltato un incrocio. Nulla di grave, pochi km in più…torno sui miei passi e ritrovo la traccia.
Pedalo nella zona di Grosseto in stradine di secondarie veramente belle ed arrivo al 3° controllo di giornata, Marsiliana, decisamente in anticipo rispetto al previsto. Non sono nemmeno le 20. Qui incontro il mio nuovo amico Doug da Seattle, dopo la partenza non l’ho più visto. E’ stao un pò con i famosi sloveni, di cui la leggenda narra che non dormano…e così ha fatto per un pò anche lui…poi li ha lasciati andare.
Decidiamo di andare avanti, 20 km davanti a noi c’è Manciano, sembra un paese abbastanza grande, ma i km sono quasi tutti in salita per cui bisogna fare in fretta per arrivare prima che gli hotel chiudano il check-in.
Parto “deciso”, le gambe incredibilmente spingono proprio bene e Doug si stacca subito. Pedalo bene, ma internet non prende e non riesco a trovare gli hotel online così chiamo casa e chiedo a Paola e Alice di cercare degli Hotel a Manciano. Me ne trovano uno, un bel B&B cui è collegato un ristorante. Perfetto.
Vado in camera, doccia veloce e subito a cenare. E’ un tipico ristorante toscano e mi prendo una zuppa di farro che è la fine del mondo. Sarà che la sera prima praticamente non ho mangiato ma questa zuppa è così buona che ne prendo un altro piatto!
Se passate da Manciano fatemi un fischio che vi dò l’indirizzo per farvi una buona mangiata.
Giornata finita… 332 km!!!
Incredibile! Sono sbalordito da quanti km si possano fare in bici in una giornata.
Vado a dormire…domani si va nel Lazio.
Buona notte 😉