Fiorenzuola d’Arda (PC) – Borghetto di Vara (SP)
Sveglia alle 4:30…stranamente non faccio fatica a svegliarmi, in queste situazioni la concentrazione ti fa proprio cambiare stile di vita.
Preparo tutto e parto poco dopo le 5. L’aria è fresca e non sembra una bella giornata come ieri…stranamente non ho nemmeno guardato il meteo…intanto pedalerò tutto il giorno, quindi chi se ne frega del meteo…se piove la prenderò comunque 😉
Mi aspetta forse la giornata più dura di tutta le settimana, ho in programma di arrivare a Borghetto di Vara che dista circa 260 km, che sono relativamente pochi, ma il dislivello è molto elevato…siamo vicini ai 5000 m. con 4 colli da scalare.
Il primo è lunghissimo, si tratta del Passo del Tomarlo che è lungo 23 km ma che, tra una salita e l’altra si trasforma in una salita discontinua di circa 50 km !!! Naturalmente inizia a piovigginare, dapprima una leggera pioggerellina ma che si trasforma in una incessante pioggia, per cui decido di mettermi la mia giacca in GORE – TEX della gore Bike Wear, forse il capo di abbigliamento che ho utilizzato di più in questo giro…semplicemente fantastica!
Faccio partire l’MP3 e mi incammino con un buon passo su per il colle, paradossalmente vado quasi più forte in salita che in pianura…adoro le salite!
Supero il passo ed arrivo, dopo pochi km di discesa, al primo checkpoint di giornata a Santo Stefano D’Aveto dove, con mio grande stupore, trovo una decina di randonneur, tra cui il mio amico Elio, che non avevano dormito la notte…solo io avevo deciso di fermarmi alla prima notte, tutti gli altri avevano preferito continuare a pedalare per tutta la notte….ma io sono un novellino e la mia idea di viaggio prevede di fermarsi ogni giorno a dormire…dormire bene per pedalare forte il giorno dopo.
Mi faccio una bella discesa ed un bel tratto di trasferimento che mi porta ai piedi del secondo colle di giornata, il Monte Fasce che, a detta dell’organizzatore Fulvio Gambaro, è più duro del passo appena affrontato. Difatti la salita è più corta, si parla sempre di 14 km ma con tratti con pendenze decisamente impegnative, a metà una piccola discesa mi porta ad affrontare 4 km consecutivi oltre il 10% con un ultimo km finale con una pendenza tale da obbligarmi ad andare su a zig zag! Credo non mi fosse mai successo prima di fare una salita con la bici da strada salendo in questo modo…ma la bici carica è molto pesante e la giornata è ancora lunga.
Finalmente arrivo in cima al Monte Fasce e finalmente, con lo stesso entusiasmo con cui un naufrago grida “Teeerra”, posso gridare “Maareeeee”! Da quassù si intravede il mar ligure, ed è uno spettacolo! Di li a poco però si alza velocemente la nebbia e non vdrò più nulla fino a pochi km da Genova. Con una velocissima discesa entro in Genova verso le 14 del pomeriggio, passo di fianco ad un fruttivendolo ambulante e mi viene una gran voglia di fragole…non resisto, mi fermo e mi mangio un cestino di fragole in pochi minuti…ci voleva proprio…iniziavo ad avere fame. Con il senno di poi posso però dire che nei primi 2 giorni non mi sono alimentato bene, e questo mi ha provocato una forte acidità di stomaco.
Riparto subito ed affronto il litorale ligure, come sempre bellissimo ma tutt’altro che piatto, con la breve ma ripida ruta di Camogli, in cima alla quale mi mangio un gelato per placare un pò la fame…ma non basta.
Riparto e supero Rapallo, Chiavari e Sestri Levante…prima di partire avevo ipotizzato di fermarmi a dormire proprio a Sestri, mentre quando la attraverso sono appena le 18, quindi sono ampiamente in tabella..anzi ho già un buon vantaggio, per cui affronto l’ultimo colle di giornata, il Colle Bracco 16 km, non estremi, ma dopo aver già fatto più di 230 km con quasi 4000 m di dislivello anche un cavalcavia diventa ostico.
Con grande sorpresa però noto di stare decisamente bene, le gambe spingono meglio adesso che sul primo colle, lungo la salita incontro altri randonneur e questo, come sempre, mi da una gran forza, e decido di alzare ancora di più il ritmo. In un’oretta sono in cima, fa un gran freddo ed il sole inizia a scendere…mi butto in discesa, il 3° checkpoint di giornata si trova a Borghetto di Vara e non dovrebbe essere distante, infatti giungo di li a poco al ristorante-Hotel che funge da checkpoint, non sono nemmeno le 20 – decisamente prima del previsto… metto il timbro sul cartellino ed ho anche la mezza idea di continuare, ma fa freddo ed ho visto le tavole imbandite…per cui decido di fermarmi a mangiare e a dormire qui.
Vado in camera, mi faccio una bella doccia e scendo a cenare…nel frattempo arrivano anche gli altri compagni di avventura. Ho una fastidiosa acidità di stomaco che mi da fastidio anche a mangiare per cui mangio poco e decido di farmi fare un latte caldo…questo riesce a calmare per un pò l’acidità.
Saluto tutti e vado a dormire…domani si va a Pisa e si arriverà dalle parti di Grosseto…molta pianura.
Questa era una giornata decisiva per capire il futuro dell’avventura…ed è andata molto bene, tiro le somme…le gambe reggono benissimo, la testa pure, le medie sono alte…il viaggio continuerà 😉
Notte 😉