Pescara – Venezia Mestre (!!!)
Parto da Pescara all’alba senza sapere che questo sarà l’ultimo giorno della mia avventura…mancano 500 km all’arrivo e parto con l’obiettivo di andare più avanti possibile verso il traguardo…il luogo non è molto distante recita la bellissima canzone di Caparezza che mi ha accompagnato per tutto il viaggio.
Ho portato con un me un vecchio iphone ormai trasformato in ipod con migliaia di canzoni ma l’album che ho ascoltato maggiormente durante tutto il mio viaggio è stato Museica di Caparezza. Ho fatto un esperimento con la musica mettendo sempre la stessa canzone – China Town – nei momenti più importanti in modo che ascoltandola in futuro avrei rivisto nella mia mente tutte quelle bellissime immagini legate ai ricordi di questo incredibile viaggio. A distanza di mesi devo dire che l’esperimento è riuscito! Ogni volta che la sento mi vengono i brividi, rivivo le emozioni legate a quella musica e mi vengono quasi le lacrime agli occhi dall’emozione. Metodi in stile CIA con gli agenti “dormienti” 😉
Parto tranquillo accompagnato da una bellissima alba sull’adriatico. Mi dirigo verso il Conero dove mi aspetta una delle poche salite di giornata ed anche il secondo controllo. Il primo è stato a San Benedetto del Tronto dove sono stato accolto dalla proprietaria del bar con un bel “te la sei presa comoda tu!?“…non le ho risposto per non essere scortese, ma colazione l’ho fatta da un’altra parte.
Supero Civitanova Marche e mi dirigo verso il Conero e naturalmente riprende a piovere, arrivo al secondo controllo in cima all’altura che caratterizza questa bella zona e non dico di no all’offerta di formaggi locali che mi fa il proprietario del locale.
Riparto, attraverso Ancona (che non mi ha favorevolmente colpito…), ritorno al livello del mare e mi dirigo in direzione Pesaro dove mi aspetta la bellissima strada panoramica che collega Pesaro e Cattolica attraverso il bellissimo Parco Naturale del Monte San Bartolo.
Senigallia, Fano e finalmente Pesaro dove inizia la strada del parco naturale…i primi 200 m il nostro Fulvio Fachiro Gambaro ci ha fatto lo scherzetto di non farci fare la strada “normale” ma di farci arrampicare per una ripidissima rampa con pendenze superiori al 20% che mi obbliga ad andare su a zig zag per non mettere il piede a terra.
Il parco è stupendo, proprio come me lo ricordavo, belle strade, paesaggio da favola e tutto all’ombra. Lungo il parco c’è il 3° controllo di giornata in un bel bar a Fiorenzuola di Focara con terrazza panoramica.
E’ ormai metà pomeriggio, mi faccio una “sosta gelato” e riparto…mi aspetta il caos della vita marittima di Cattolica, Riccione e Rimini.
Arrivo a Cattolica e nonostante sia fine maggio sembra estate! Tutti in costume, tutti a fare il bagno in mare…possibile sia ancora maggio? Tutto bello ma questo significa tantissima gente in strada! Potrei andare sulla statale ma abbandonerei la traccia quindi decido di continuare e di farmi largo tra i bagnanti.
Mi faccio Cattolica, Riccione e a Rimini desisto…mi fermo a farmi una piadina aspettando che i turisti tornino a casa 😉
Riparto e abbandono il mare…forse inizia la parte che meno mi è piaciuta di tutta l’avventura…mi dirigo verso il 4° controllo di giornata a Savignano sul Rubicone ove arrivo verso le 21.
E’ un bar…ma non mi fermo a mangiare...ormai ho superato i 2000 km…manca poco…quindi penso…non ho mai fatto una notte e mancano “solo” 180 km…vado avanti, pedalo tutta la notte e arrivo a Venezia all’alba.
In queste avventure scatta qualcosa nella propria mente perchè arrivare a sera dopo aver già fatto 300 km e dire…dai SOLO più altri 200 km e sono arrivato…CONTINUO TUTTA LA NOTTE…è da FOLLI! Ma in quel momento mi è sembrata l’unica cosa sensata da fare…semplicemente CONTINUARE A PEDALARE…e pensare che la distanza più lunga pedalata quest’anno sono stati proprio 200 km…oggi ne avrei fatti 500 (!!!!) dopo altri 1700 km fatti nei giorni precedenti. INCREDIBILE.
Monto le luci e riparto pensando di fare ancora un’oretta e poi fermarmi a mangiare da qualche parte, ma purtroppo la zona non era così “viva” come immaginavo ed il posto dove mangiare non lo trovavo…l’unica cosa da fare è continuare a pedalare…utilizzo le app dello smartphone per trovare ristoranti ma sono tutti chiusi…eppure è sabato sera!
La ricerca continua invano…eppure devo mangiare se voglio pedalare per tutta le notte. Inizia ad essere tardi…sia per mangiare che per trovare eventualmente un Hotel…VADO AVANTI.
Verso mezzanotte trovo un bar aperto e mi ci fiondo dentro…mi mangio 3 tramezzini ed uno me lo porto dietro per la notte.
Via per le valli di Comacchio.
Mi ritrovo in una zona totalmente BUIA! Strada di campagna stretta, nessuna auto a darmi il segno di una presenza umana…stacco la musica dell’ipod perchè mi “ipnotizza” e tende a farmi addormentare…sento solo i rumori delle rane e dei rapaci che sono lì intorno.
Guardo il GPS che mi segnala acqua tutto intorno a me ma io non vedo nulla ed iniziano a girarmi per la testa dei pensieri negativi!
Mannaggia ai pensieri negativi…ero riuscito a tenerli lontani per tutto il viaggio e proprio nelle ultime ore arrivano?! Sono il pericolo maggiore..il pessimismo fa crollare la determinazione e bisogna tenerlo alla larga. Sono solo, nel nulla e potrebbe succedermi di tutto…se finissi in un fosso mi troverebbero il giorno dopo o peggio ancora se cadessi in acqua chi mi salverebbe visto che non so nuotare?!
Porca miseria…inizio a pensare di aver fatto una cazzata a non fermarmi in qualche hotel per la notte…doccia, dormita come al solito e ripartenza bello fresco la mattina dopo per fare una bella cavalcata fino a Venezia.
Ma avevo deciso di continuare a pedalare e non essendoci nulla intorno a me era l’unica cosa che avrei dovuto fare.
Per rincarare la dose di pessimismo una nuvola inizia a lampeggiare a fianco a me, mi segue, ogni tanto è di fianco e ogni tanto dietro…consulto il GPS per capire se finirò dentro al temporale oppure no.
Sembra che io riesca a sfuggire alla nube carica di fulmini…sembra…almeno questo mi tiene sveglio.
Si alza il vento, brutto segno, sento anche qualche goccia…guardo sul GPS dov’è il paese più vicino per ripararmi perchè qui in strada non c’è proprio nulla…nemmeno un riparo. Mancano circa 5 km al prossimo paese…gocciola…ma in 10 minuti sono in paese e trovo un bar chiuso con una fantastica tettoia. In queste situazioni si apprezza qualsiasi cosa possa essere d’aiuto. Ci sono persino 2 panchine…quasi quasi mi fermo a dormire qui.
Intanto cambio la batteria della luce frontale che mi si è spenta, mi riposo un attimo aspettando di capire se pioverà o meno…sembra che il temporale non voglia sfogarsi quindi…CONTINUO.
Sono diretto verso il successivo punto di controllo ad Adria, dopo un pò la nube temporalesca se ne va, questo mi rincuora molto però almeno la tensione mi teneva sveglio mentre ora mi è preso un gran sonno.
Sono sempre più addormentato e stanco…ma quanto manca ad Adria?? Arrivato lì penso di riposarmi un attimo perchè temo proprio di cadere dalla bici. Ho paura di non farcela ad arrivare al controllo, ho troppo sonno. Nel frattempo però i km all’arrivo diminuiscono e finalmente arrivo ad Adria e trovo anche un locale aperto…molto alternativo. Entro dentro e vengo guardato come un marziano! Mi bevo un caffè ed una Red Bull ma niente…crollo dal sonno.
I clienti del bar iniziano ad essere incuriositi da questo ciclista che alle 3 di notte entra in un bar con la luce accesa sulla testa…da dove arrivi?? Pescara…Pescara??!! …e quando sei partito?? Questa mattina…”mavaffanculononévero??!!
Non ci credono, allora spiego loro cos’è questo Giro delle Repubbliche Marinare e rimangono ancora più increduli. Parlo ancora un pò con loro, facciamo qualche foto ricordo poi li saluto.
Faccio per ripartire ma non riesco proprio a pedalare…faccio fatica anche a camminare per cui trovo un bar chiuso con le sedie nel dehor. Appoggio la bici al muro, prendo una sedia e la metto in mezzo ai raggi della bici, tiro fuori il telo sopravvivenza (quello argentato) perchè ho un gran freddo, mi appoggio con la testa alla mia Viscacha sottosella che fa da cuscino, mi avvolgo nel telo argentato come un grosso uovo di pasqua e proprio in quel momento passa una pattuglia dei carabinieri…mi guardano dal finestrino, li saluto con la mano e passano oltre.
Dopo una mezz’oretta arriva una ragazza che apre il bar – sono le 3:30 (!!!) – e mi dice di entrare che almeno fa un pò più caldo…entro e chiedo se ho fatto la cazzata di aver fatto suonare l’antifurto, ma lei mi risponde che la domenica apre sempre a quest’ora.
Ne approfitto, mi siedo su una sedia e cerco di riposare anche se proprio non riesco a dormire seduto…mi riposo un pò e prendo la decisione di ripartire solo quando sorgerà il sole…basta buio…sarà anche mentalmente più facile ripartire con il sole.
Faccio 4 chiacchiere con la barista, mi bevo 2 cappuccini e alle 5 riparto.
MANCANO 69 KM!
Riparto per questo ultimo tratto, penso che 69 km, dopo averne fatti oltre 2100 sono una fesseria e invece NON PASSANO PROPRIO!
Cerco di prendere un ritmo regolare ma i lunghi rettilinei che portano a Venezia sembrano interminabili…è la strada che abbiamo fatto all’andata per cui capisco bene quanto manca..e manca proprio poco ma inizio ad avere un gran dolore alla caviglia.
Non riesco più a pedalare bene con la gamba destra ma continuo…manca poco ormai.
Entro in Venezia Mestre ma ormai faccio 3 pedalate e poi mi lascio trasportare per poi riprendere quando ormai l’inerzia finisce.
Riconosco le stradine fatte una settimana prima…ci siamo proprio quando ormai scorgo l’ultimo rettilineo!!!
Vedo il punto di arrivo…metto China town nell’ipod…vedo l’hotel da dove sono partito meno di 7 giorni fa,è dall’altra parte della strada…faccio 300 m…una rotonda 200m…100m…50m…ARRIVOOOOOOOOO!!!
Ce l’ho fatta…i problemi dell’ultima notte e i dolori alla gamba non mi fanno assaporare al massimo la gioia del traguardo ma sono immensamente soddisfatto di me.
Incontro Piero che è arrivato qualche ora prima di me…ci complimentiamo l’un l’altro…foto di rito e si torna a casa…diverso dalla settimana prima.
Ultima tappa 500 km 20 ore di pedalata e 1500 m di dislivello
TOTALE 2200 km
20000 m di dislivello
166 ore totali, 95 ore in sella.
10 regioni, paesaggi incredibili e tante birre 😉