Ho potuto provare per qualche centinaio di km l’ultima versionde della Cannondale synapse carbon disc, la bici da endurance della casa americana.
Queste le mie impressioni dopo averla provata in ogni condizione:
In pianura scorre via veloce pedalando in una posizione “comoda”, qualche cm più alti con il manubrio e con un carro posteriore un pò più lungo e con i foderi realizzati apposta per assorbire le asperità del terreno.
Contribuiscono molto alla sensazione di confort i copertoni da 28 mm della Schwalbe.
Il secondo giorno di test l’ho portata su di una salita che conosco bene, quella che sale al colle della Vaccera a 1500 m. , potendone così studiare le caratteristiche da scalatrice. Naturalmente con i suoi 8,5 kg non la si può paragonare ad altre macchine da salita quali la Cervelo R5 o simili, però devo dire che nonostante io abbia fatto di tutto per farmi venire mal di schiena, cosa che regolarmente mi viene con la mia bici da scalatore, questo non si è fatto sentire. La mia schiena non ha patito alcuno sforzo.
Merito tutto questo del nuovo sistema SAVE PLUS in cui il triangolo posteriore e la forcella “lavorano” permettendo al telaio di flettere e assorbire gli urti unitamente al reggisella di diametro ridotto e all’assenza del collarino che permette una maggiore flessione e relativo assorbimento degli urti sui terreni accidentati.
In salita si sale bene e veloce, reagisce bene ai cambi di ritmo e alle pedalate fuori sella.
Ma forse dove sono rimasto più impressionato da questa Cannondale Synapse Carbon Disc è in discesa, situazione in cui si apprezza molto la facilità di guida e il mantenimento della traiettoria. Inoltre con i copertoni da 28mm e l’assorbimento delle asperità ci si può permettere di passare anche su tratti con asfalto molto rovinato.
Pensavo di sentire molto la mancanza del perno passante anteriore invece lungo i quasi 20 km di discesa non ho notato flessioni della forcella nemmeno nelle frenate più secche e impegnative.
I freni 105 si sono affaticati solamente nell’ultimo tratto della discesa quando, rallentato da alcune auto ho dovuto tenere più a lungo le dita sui freni.
Il terzo giorno è stata la volta del Colle del Crò per testarla su percorso gravel.
Sgonfiato un pò i copertoni l’ho provata sul lungo tratto sterrato che da Pramartino porta al Crò.
Pensavo patisse di più gli sterrati invece si è comportata molto bene, si pedala bene anche sullo sconnesso, sempre ricordando che si tratta di una bici da corsa naturalmente, e in discesa scorre via veloce.
Con il 34×32 e gli 8,5 kg si sale bene anche sul ripido.
Nella discesa finale giù dal Crò, discesa asfaltata e lunga, con tratti oltre il 20% di pendenza, sono arrivato a far fischiare i freni. ..che comunque nel complesso hanno retto il grosso sforzo.
Come detto più sopra la discesa è una delle situazioni in cui apprezzo di più questa Synapse…si guida veramente bene! Mai nervosa segue bene la traiettoria impostata.
Per cui…il gravel non la spaventa
P.s. in discesa sto abbassando tutti i miei migliori tempi!
Quella testata è la versione base…non oso immaginare cosa possa essere una Hi-Mod con cerchi in carbonio e gruppo sram Red! Sarebbe una bomba comoda comoda!
Senza tralasciare che esteticamente è B E L L I S S I M A !!!
La bici test – Synapse Carbon Disc 105 – è così equipaggiata:
Telaio Synapse Carbon
Ruote Maddux 2.0 disc
Gruppo Shimano 105
Guarnitura Compact 50×34
Pacco pignoni 11 speed 11×32
Freni a disco idraulici Shimano 105
Coperoni Schwalbe Lugano 700×28 mm