Manciano (GR) – Formia (LT)
Me la prendo un pò comoda e parto da Manciano verso le 5:30, c’è molta umidità e persino la mia videocamera ha l’obiettivo appannato. Un pò di nebbiolina avvolge le colline toscane ma si dirada in fretta e mi lascia ammirare una memorabile alba con un sole “gigantesco”!
Pedalo in questa bellissima zona della maremma toscana in cui incontro pochissimo traffico e mi godo il paesaggio quando quest’ultimo cambia inesorabilmente e, al fondo di una discesa di pochi chilometri, mi trovo davanti agli occhi un “mostro di cemento” dall’aspetto post-atomico che mi dà il benvenuto nel paese di Canino, dove trovo il primo bar della giornata.
Mi fermo e…ma qui parlano in romano…ma non sono in Toscana? Evidentemente mi sto avvicinando al Lazio. Dall’altimetria del tratto per raggiungere il primo check point sembra quasi una passeggiata, invece si rivela decisamente ostico…sarà la mattina e la stanchezza ma subisco abbastanza questi continui sali scendi. Nel frattempo mi ricordo di quanto avessi avuto le gambe a “rischio crampi” questa notte nel letto così decido di passare in farmacia a comprare dei sali minerali – vero che bevo solo acqua e non prendo alcun integratore, ma forse un pò di sali qui ci vogliono – per cui mi fermo alla prima farmacia che trovo e faccio acquisti, sali minerali e Pasta di Fissan…che non si sa mai 😉
Riparto e raggiungo il controllo a Vejano dove mi ristoro un pò e incontro altri 3 compagni di avventura, uno dei quali, dopo aver sentito dei miei problemi di acidità di stomaco, mi offre una “alka-seltzer” che semplicemente..mi sistema lo stomaco. Perfetto! Mi incammino verso il secondo check point di giornata e verso la capitale, ma mi prende un languorino che mi fa entrare direttamente con la bici all’interno di un piccolo negozietto di formaggi…prendo 3 bocconcini di bufala e me li mangio come fossero 3 bignè…ho ancora adesso in mente la bontà di quelle 3 mozzarelle. Le piccole cose, nei momenti giusti, non hanno prezzo 😉
Imbocco la braccianese…e la MALEDICO. Strada ORRENDA, da fare con una MTB non con una bici da corsa e per di più con un traffico totalmente “irrispettoso” del loro compagno di viaggio in bicicletta. Insomma…un incubo. Finalmente però arriva l’ora di pranzo e mi fermo in un ristorantino tipico romano dove mi mangio un buonissimo piatto di spaghetti cacio e pepe…e naturalmente una media bionda. Sazio mi rimetto in cammino, supero Fiumicino (molto triste) e rivedo il mare a Ostia Lido dove però, come mi aveva detto poco prima il mio amico Piero che mi precede di 3 ore, soffia un forte vento contrario. Mi metto l’anima in pace e pedalo controvento per raggiungere il secondo check point di Ardea – Lido dei Pini. Arrivato lì incontro un bel gruppetto di compagni di avventura – avevo cenato con loro la prima sera in pizzeria prima di salutarli per andare a riposare in albergo – mangio un gelato, bevo una coca, saluto il gruppetto di randonneur e riparto subito…rimango presto di nuovo da solo.
Supero Latina ed in breve ritorno sul lungomare…un bellissimo lungomare, diverso dal solito…alla francese…con pochissimi stabilimenti, oppure è ancora troppo presto per la stagione balneare…ma insomma mi trovo su questa lingua d’asfalto qualche metro sopra il livello della spiaggia con la strada contornata da cespugli selvaggi in mezzo ai quali, ogni tanto, parte un bel sentiero in legno che porta alla spiaggia. Ero arrivato al Lido di Sabaudia, una splendida sorpresa con sullo sfondo il Circeo.
Lasciata la bella Sabaudia l’obiettivo di giornata è Formia e, a giudicare dalla strada e dal passo di Itri che devo ancora fare, mi devo sbrigare. Lungo la strada ritrovo nuovamente il mio amico Doug in compagnia dei 2 “milanesi” che mi ri-sorpassano mentre io mi attardo in un chiosco di mozzarelle di Bufala a parlare del più e del meno con i locals…molto incuriositi da questi matti che stanno viaggiando con le bici cariche di borse. Quando dico loro del Giro rimangono increduli, come del resto quasi tutte le persone a cui lo descrivo. Forse però le chiacchiere non sono state una perdita di tempo perchè giungo a Sperlonga attardato ma giusto in tempo per ammirare uno splendido tramonto mentre salgo lungo il passo verso Itri. Non so quanto ho impiegato a fare questo passo…ero sempre fermo a fare foto al tramonto…uno SPETTACOLO!
Arriva la sera, si fa buio e accendo le luci. Mancano ormai pochi km a Formia quando vedo una lucina lungo la strada…era Doug, rimasto da solo, che mi chiede “un passaggio” fino a Formia. Ci incamminiamo insieme e poco prima delle 22 arriviamo a destinazione. Nel frattempo Paola (mia moglie che mi dava una mano nella logistica) mi aveva trovato un alberghetto proprio nel centro. Alla fine ci andremo tutti e 4 – io Doug e i 2 milanesi – in quell’hotel. Prima però ci vuole una bella cena e ce ne andiamo in un bel ristorantino a saziare la nostra fame.
Formia mi ha fatto un’ottima impressione…molto bella, si mangia e si beve bene e si spende pochino…c’è solo un problema di “linea” con i bancomat…sembra non funzionino da nessuna parte…;-)
Verso la mezzanotte entro nel letto…domani si raggiunge la costiera Amalfitana e la terza sospirata Repubblica Marinara.
Notte 😉