Personale resoconto dell’Ultracycling Dolomitica
Eccomi di nuovo qui a buttar giù in digitale i miei ricordi a distanza di qualche mese da questa prova estrema.
Dopo il giro delle Repubbliche Marinare pensavo di essere ormai sazio di avventure estreme in bicicletta ma, come si dice, l’appetito vien mangiando ed un giorno navigando nello sconfinato mare del web mi imbatto in quella che viene definita “la più dura ultracycling al mondo!”.
Non so se veramente è la più dura al mondo perchè è stata la mia prima ultracycling ma ad detta di chi invece ne ha già fatte parecchie sembrerebbe di sì…o almeno è sicuramente la più dura in Europa.
Ma cos’è un’ultracycling? Si tratta di una gara, sì perchè qui c’è una classifica, di ultradistanza NO-STOP che di regola supera i 500 km e le 24h. La principale differenza rispetto ad una “unsupported adventure race” è l’obbligo di avere il team al seguito che segue e supporta l’atleta lungo tutto il percorso. Per cui il ciclista non deve far “altro” (come se fosse semplice) che pedalare e visto che si ha la bici “scarica”…pedalare forte perchè il tempo massimo è sempre molto “stretto”.
La regina di tutte le ultracycling è naturalmente la famosissima Race Across America che attraversa totalmente l’america in un cost to cost di 5000 km da affrontare in un tempo massimo di 12 giorni.
L’Ultracycling Dolomitica non è estremamente lunga, in fondo si tratta di 585 km, ma ha un dislivello I M P R E S S I O N A N T E !!!
Si tratta di superare 16 passi dolomitici per un totale di 16.000 m. di dislivello…con una media di oltre 3.000 m di dislivello ogni 100 km. Tutto questo è MOSTRUOSO!
Per affrontarla bisogna avere una preparazione stratosferica (almeno 20000 km percorsi nell’anno) e non bisogna lasciare nulla al caso e giustamente io, con soli 7000 km nelle gambe e nessuna esperienza di ultracyng, mi butto incoscientemente in questa gara titanica!
Amo la salita, amo le Dolomiti, amo le sfide, amo ricercare il limite del mio fisico…come potevo non decidere di partire??!!!
Mi iscrivo, giusto un paio di mesi prima del via…
1° obiettivo: cercare di prepararmi al meglio per le scalate
2° obiettivo: trovare almeno 2 matti che mi accompagnino in quest’avventura diventando, come si dice in termine tecnico, la mia CREW.
Il primo obiettivo bene o male lo raggiungo allenandomi abbastanza bene in quel poco tempo che mi restava su ciò che mi piace di più…la salita, mentre per quanto riguarda la crew 2 miei amici si fanno avanti offrendosi per accompagnarmi nell’impresa…grazie di cuore a Eros e Gianni!